Hai già sperimentato il nuovo social BeReal?

BeReal si presenta come il social che invita le persone a essere sé stesse senza utilizzare filtri e fingere vite interessanti e lussuose.

“BeReal è vita, vita reale, e questa è vita senza filtri”, si legge nella descrizione ufficiale dell’app. “BeReal non ti renderà famoso. Se vuoi diventare un influencer puoi rimanere su TikTok e Instagram”.

Cosa significa BeReal? Sii vero ed è proprio l’obiettivo che si prefigge.

Il social è nato nel 2020 in Francia ma è negli ultimi mesi che ha avuto un grande incremento, soprattutto nei campus universitari americani tra la generazione z, superando i 4 milioni dei download e ora è in cima alle classifiche dell’App Store (davanti a TikTok, Instagram e Google Maps).

In Francia, BeReal si era diffusa con il passaparola, negli Stati Uniti invece la startup attira i giovani utenti organizzando feste all’interno dei campus e collaborando con Brand Ambassador che diffondono i “valori” del social, ovvero essere sé stessi e raccontarsi per quello che si è, senza filtri e senza stravolgimenti.

La generazione z, infatti, sembra stanca di mostrarsi con immagini ritoccate e patinate ed è alla ricerca dell’imprevisto, della sorpresa e del reale.

Ma come funziona questo nuovo social?

– Una volta al giorno, in un momento casuale, il social manda agli iscritti una notifica push che dice loro che è il momento di “BeReal”.
– Da quel momento, gli utenti hanno due minuti per pubblicare qualsiasi cosa stiano realmente facendo al momento, scattando allo stesso tempo una foto con la fotocamera rivolta verso l’esterno del loro smartphone e un selfie.
– Le due immagini vengono visualizzate come una singola, con una foto posizionata nell’angolo in alto a sinistra dell’altra, come se stessimo facendo una call.
– Solo dopo aver pubblicato il proprio BeReal giornaliero, è possibile guardare quello di altre persone, sia amici che sconosciuti.

L’app infatti ha 2 feed separati: uno mostra amici e familiari, l’altro persone in modo casuale.

Cosa succede a chi non pubblica o a chi preferisce pubblicare in un secondo momento?
Nessuna penalizzazione ma, sembra che, cosa penserà il pubblico? Creerà una sorta di danno di reputazione?
Inoltre, i contenuti pubblicati in un secondo momento, vengono ben evidenziati come contenuti pubblicati al di fuori dei due minuti di tempo stabiliti.

Piacerà anche in Italia?
Al momento possiamo solo sperimentare e comprendere meglio i meccanismi di questa nuova realtà!

Vuoi scaricare l’app?
Ecco il link

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